I Cavalieri dello zodiaco vs Peppa Pig

E un approfondimento sulla fallacia della falsa equivalenza

Oggi stiamo leggeri, perché anche noi abbiamo bisogno di una pausa dalla disinformazione politica, la guerra, e la medicina. Oggi parliamo di cartoni animati, grazie alla segnalazione di una lettrice che ci ha scritto quella che verrebbe da definire “segnalazione perfetta”, tanto perfetta che la riportiamo per intero:

Buongiorno, sono una vostra affezionata lettrice.

Quello che vi vorrei segnalare oggi non è propriamente una bufala, bensì un “meme” che circola nelle pagine di carattere nostalgico, del tipo “Che ne sanno i 2000”, “Come eravamo” e via dicendo.

L’immagine usa la tattica definita dagli americani come “comparing oranges and apples”, nello specifico mette a confronto due serie d’animazione di genere ed epoca completamente differente: I Cavalieri dello Zodiaco, anime giapponese di combattimento destinato ad un target di ragazzi adolescenti, e Peppa Pig, serie pensata per i bambini in età prescolare. Il messaggio che passa, spesso usato in quel tipo di pagine e post, è: i cartoni di oggi sono stupidi, quelli di una volta avevano un registro elevato e trasmettevano messaggi nobili.
È perfettamente normale avere nostalgia per le serie animate e più in generale i programmi televisivi della propria infanzia, ma è bene fare alcune precisazioni. Le citazioni “auliche” che caratterizzano l’edizione italiana dei Cavalieri sono un’invenzione del doppiaggio nostrano, in quanto nel manga e nella versione originale giapponese dell’anime i personaggi non pronunciano quelle frasi. Inoltre, è intellettualmente disonesto mettere sullo stesso piano due serie così radicalmente differenti per contenuti e target. Peppa salta in una pozzanghera è la voce narrante che spiega l’azione ai piccoli spettatori.
Sarebbe come paragonare Ken il Guerriero con Pimpa, o Berserk con Pingu.

Cordiali saluti

Notate i toni che la nostra lettrice ha usato, pacati, ma centrando anche il cuore del problema, esponendolo con chiarezza. Al punto che ammettiamo che a noi potrebbe bastare così. Cosa possiamo aggiungere a quello che ha detto? Qualcosa si può dire, ma prima di tutto sfruttiamo la segnalazione per aggiungere l’ennesima fallacia all’elenco di fallacie logiche e argomentative di cui abbiamo parlato su BUTAC.

False equivalence

La frase inglese sfruttata dalla nostra lettrice per descrivere cosa sta facendo quel meme è corretta, ma il termine più giusto sarebbe appunto fallacia della falsa equivalenza, o della falsa analogia, che si può definire così:

La fallacia della falsa analogia si verifica quando due elementi o situazioni vengono paragonati in modo improprio, suggerendo che poiché condividono alcune caratteristiche, devono essere simili o equivalenti in altri aspetti rilevanti. Questa fallacia fallisce nel riconoscere le differenze significative che rendono il paragone ingannevole o irrilevante.

E noi non possiamo che essere d’accordo. Nel caso specifico potremmo dire che confrontare due cose profondamente diverse in base a un criterio superficiale (“sono entrambi cartoni animati”) per trarne una conclusione distorta (“una volta erano migliori”) è intellettualmente disonesto.

Le due serie

  • Saint Seiya (Titolo originale de I Cavalieri dello zodiaco) è pensato come anime per adolescenti, ricco di combattimenti, pathos e riferimenti alla mitologia. Target: 12-16 anni.

  • Peppa Pig è una serie educativa per bimbi dai due ai cinque anni, studiata con cura da psicologi dell’età evolutiva per sviluppare linguaggio e socialità.

Sono proprio due prodotti completamente diversi, paragonarli è disonesto. Chi lo fa dimostra solo una cosa: di essere invecchiato male. Nel meme condiviso vediamo prima la frase, che dovrebbe essere estrapolata da I Cavalieri dello zodiaco:

Sii forte perché nulla ti distrugga, sii nobile perché nulla ti umili, sii umile perché nulla ti offenda e sii te stesso perché nessuno ti dimentichi.

Ma questa frase non proviene né dal manga, né dalla versione originale giapponese. Dovrebbe essere* frutto del doppiaggio italiano, che come raccontava la nostra lettrice spesso “abbelliva” con un tono più filosofico, poetico o epico le battute originali per renderle più coinvolgenti.

Le battute de I Cavalieri dello zodiaco in originale non erano così pompose come invece le faceva sembrare il doppiaggio italiano, l’ha spiegato più volte Ivo De Palma, voce di Pegasus, in interviste varie, parlando di come l’adattamento italiano mirasse a una maggior solennità rispetto all’originale. Sia chiaro, a noi fa solo piacere vedere come si sia lavorato bene ai testi, il doppiaggio è una delle cose che in Italia spesso viene fatta bene, come anche in generale i testi pensati per giovani e giovanissimi (basta pensare all’italiano che viene usato su Topolino, che insegna tempi verbali e termini più desueti).

La frase, che viene attribuita a Camus dell’Acquario, viene messa a confronto con la più semplice:

Peppa salta in una pozzanghera

Per dare l’idea che la serie sia stupida. Ma Peppa è tutt’altro che stupida: la voce narrante che dice “Peppa salta in una pozzanghera” fa parte di un linguaggio didattico studiato appositamente, volto a facilitare comprensione e ripetizione. Le storie sono costruite su piccole situazioni quotidiane per aiutare nella comprensione di dinamiche familiari, emozioni, regole sociali e linguaggio. Se guardi Peppa da adulto, sei fuori target. Ma se sei un bimbo di tre anni, sei nel posto giusto. (Invece, se a tre anni guardi I Cavalieri dello zodiaco, potresti imparare le regole sociali sbagliate.)

Anche negli anni Settanta e Ottanta c’erano cartoni infantili come può essere Peppa, giusto per stare nelle produzioni nostrane possiamo pensare a La Pimpa o Calimero. E al tempo stesso anche oggi esistono serie a cartoni animate più adulte e mature pensate per un pubblico di adolescenti. Basti pensare a serie come Gravity Falls, Full Metal Alchemist, One Piece, Naruto. E queste sono quelle a cui ho dato un’occhiata io, che di anni ne ho ben di più.

*non siamo riusciti a trovare riscontro dell’esistenza di questa frase nel cartone animato, perché cercandola in rete la troviamo – come qualsiasi altro aforisma mai scritto – attribuita a Paulo Coelho. Ci occuperemo di questa “citazione improbabile” nei prossimi giorni, se nel frattempo i fan di Saint Seiya volessero darci una mano a localizzare questa frase nel cartone animato, se vi si trova veramente, saremmo felicissimi!

maicolengel at butac punto it

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