Perché ci arrabbiamo quando parliamo di scienza?

Il resoconto della tavola rotonda del 10 novembre 2023 in Salaborsa

Il weekend scorso abbiamo celebrato i primi dieci anni di BUTAC e Minerva. Dieci anni nei quali abbiamo tentato di trasformare la divulgazione e la lotta contro le bufale in una passione da condividere. L’evento DIS-ORDER che si è tenuto a Bologna il 10 e 11 novembre 2023 è stato ideato proprio per festeggiare un traguardo che crediamo importante. Per noi è stato un regalo alla città di Bologna (e non solo, visto che quasi tutta la rassegna è stata trasmessa in streaming). Purtroppo – ma poco sorprendentemente – a livello locale non c’è stata pressoché alcuna copertura mediatica di questa intensa due giorni di tavole rotonde e spettacolo. Quindi cerchiamo di ovviare noi con qualche articolo che possa trasmettervi quanto è stato detto in questi eventi pubblici, che potete rivedere integralmente sul nostro canale YouTube.

Oggi partiamo con l’incontro che ha aperto la rassegna:

Perché ci arrabbiamo troppo?

È cominciato tutto venerdì 10 novembre alle ore 18 nell’auditorium Enzo Biagi di Sala Borsa, un posto fantastico, suggestivo, che ha ospitato la discussione dedicata al perché, parlando di scienza e corretta informazione, siamo portati ad arrabbiarci (a volte davvero troppo). Tra i due moderatori dell’evento c’ero proprio io, insieme all’ottima Martina Cavallucci. Gli ospiti non potevano essere migliori: Gaia Contu, divulgatrice, laureata in fisica, filosofia e specializzata in comunicazione della scienza; Sergio Della Sala, neuroscienziato e presidente del CICAP; Fabiana Zollo, professoressa associata di informatica all’Università Ca’ Foscari di Venezia; e Immanuel Casto, performer, attivista ed ex presidente del Mensa Italia. Il tutto introdotto dal sempre bravissimo Pierdomenico Memeo.

Proprio Pierdomenico ha aperto la serata sottolineando come la divulgazione scientifica sia un lavoro che vuole fare da tramite tra la comunità scientifica e la cittadinanza. L’obiettivo del divulgatore dovrebbe essere sempre assicurare che l’informazione sia corretta, trasparente e responsabile.

Nel corso dell’incontro sono state esplorate le dinamiche della disinformazione e come questa influisca sulla percezione pubblica della scienza. Sergio della Sala ha spiegato come la polarizzazione influenzi il dibattito scientifico e di come la scienza, pur essendo un sistema di conoscenza democratico, sia spesso vittima di interpretazioni e opinioni errate.

Ci arrabbiamo per tante altre cose ma per esempio non ci arrabbiamo se uno ci racconta la sua opinione sul terzo canto del Purgatorio oppure sulla seconda legge della termodinamica. Perché invece ci accapigliamo su alcune cose? Perché abbiamo passione per queste cose, perché ci riguardano da vicino.
Sergio Della Sala

Polarizzazione di cui ha parlato Fabiana Zollo, concentrando il suo intervento su che ruolo (e quali possibili responsabilità) abbiano i social media nella diffusione delle informazioni e appunto nel creare possibili tifoserie.

La polarizzazione, la segregazione degli utenti continuano ad esserci molto spesso. Ci ritroviamo in questi gruppi separati, che non interagiscono granché. Questa segregazione, però, si traduce anche in una opposizione e in uno scontro fra fazioni.

Fabiana Zollo

Gaia Contu da parte sua ha riportato la sua esperienza sottolineando l’importanza di ascoltare genuinamente gli altri e di comunicare in modo gentile, specialmente su argomenti scientifici che sono spesso carichi emotivamente.

Partendo dal presupposto che noi non ci fidiamo o meno della Scienza semplicemente per delle cose che possono essere facilmente risolte dicendo ‘Oh guarda che non hai capito niente perché l’oggettività è questa’, ma sono in gioco valori e visioni del mondo molto più profonde.
Gaia Contu

Insieme a Immanuel Casto abbiamo parlato della natura dei bias cognitivi e come questi influenzino la fiducia sia nella comunicazione scientifiche, sia nel raccogliere informazioni più generiche.

Quando una determinata lettura della realtà, un modello, diventa parte della propria identità, se io sento una persona che fa un’ipotesi alternativa ciò che sento io è che sta mettendo in discussione me, la mia identità.
Immanuel Casto

Con gli ospiti crediamo di aver tentato di far partire una riflessione sulla complessità della comunicazione scientifica in quest’epoca contraddistinta così tanto dalla disinformazione. Il messaggio finale che ci siamo portati a casa è su quanto sia importante una divulgazione responsabile, basata su informazioni corrette, ma al tempo stesso come si debba sempre essere rispettosi dei sentimenti del pubblico, evitando di sfociare in facili prese in giro.

E comunque ciò che ci siamo portati a casa più di tutto sono le battute di Sergio della Sala su sua suocera:

Chiunque di voi ha una suocera capisce che è quasi impossibile avere un dibattito vero…

Non tarderanno ad arrivare anche i contributi relativi agli altri due panel, ma in chiusura credo sia giusto ringraziare chi ci ha sostenuto per l’organizzazione di questi due giorni di attività:

  • Giornalettismo e Nexilia
  • Consorzio Colibrì
  • COOP Alleanza 3.0
  • Caseificio Mambelli
  • Studio Tecnico Gargiulo Associati

E ovviamente l’Università di Bologna per il patrocinio, e il Comune di Bologna per il supporto. Ma il grazie più grande, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, va ai tanti volontari che hanno permesso che tutto funzionasse come programmato, oltre a voi, che ci avete raggiunto a Bologna, che avete seguito lo streaming sui tanti canali live, che avete donato per permetterci di mettere insieme quanto necessario o che semplicemente ci leggete da tanti anni. È stato stancante, ma una stanchezza di quelle che danno grande soddisfazione.

Per chi avesse voglia di vedersi tutto il panel lo trovate qui:

maicolengel at butac punto it (col supporto di ChatGPT 4)

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