Il tuo silenzio mi preoccupa…

Email di "phishing emozionale" che colpiscono spesso persone fragili, che avrebbero bisogno di una mano...

Oggi trattiamo qualcosa che non ci è stato segnalato da voi lettori, ma che parte da una mail ricevuta agli indirizzi della redazione di BUTAC.

In realtà non è una mail, ma tre, inviate apparentemente dalla stessa persona e con lo stesso testo, ma in realtà provenienti da diversi indirizzi mail. Questo il conciso testo della mail:

Ciao, come stai? Il tuo silenzio mi preoccupa. Hai ricevuto la mia ultima e-mail?

Paolo

Questo tipo di messaggio è spesso utilizzato in tentativi di phishing o truffe online. I truffatori, infatti, inviano email apparentemente innocue per instaurare un dialogo e, successivamente, cercare di ottenere informazioni personali o indurci a compiere azioni dannose. Lo dico da figlio di un papà non più giovane, che però tutt’ora usa la posta elettronica quasi tutti i giorni: so che se ricevesse una mail del genere si porrebbe mille domande sul mittente, nel mio caso probabilmente chiederebbe lumi a me, ma quanti invece si fanno venire il dubbio di essersi dimenticati di questo fantomatico Paolo e abboccano all’amo, cioè rispondono alla mail, magari spiegando che non si ricordano chi sia? Al truffatore basta questo, da quel momento in poi siamo pedine nelle sue mani: cercherà in un modo o nell’altro di convincerci della sua buonafede, del fatto che siamo vecchi amici, invitandoci a possibili azioni, dalle richieste di denaro a innocui dati personali – a un truffatore basta poco per trovare dettagli che possano servire, ad esempio, a rubarci account social – o, ancor più facile, ci può invitare a visitare link pieni di malware di vario genere.

Abbiamo pensato che possa essere utile fornire qualche suggerimento per difendersi da questo genere di messaggi email, prima di tutto come si presentano:

  • Saluti generici: non viene quasi mai utilizzato il nostro nome o cognome.

  • Assenza di dati specifici: non vengono incluse informazioni personali.

  • Invito all’azione urgente: spesso vengono inseriti link su cui ci viene chiesto di cliccare per risolvere un problema, spesso con un senso di urgenza. Anche quando non ci sono link fanno comunque leva sull’emotività della narrazione per spingerci a rispondere.

Per proteggerci:

  • Non cliccare su link sospetti: sembra banale, ma è la prima cosa da non fare, poiché un click permette al truffatore di vedere che la mail che ha inviato ha raggiunto un destinatario. Poco conta se poi non andate oltre, lui così saprà che dietro al vostro indirizzo c’è un’utenza attiva. Quando riceviamo un’e-mail con le caratteristiche sopra descritte va subito eliminata.
  • Verifica l’autenticità: nel caso riporti come mittente quello di un’azienda nota, una verifica possibile è quella di contattarla direttamente tramite i canali ufficiali per confermare la veridicità del messaggio.

Sperando di esservi stati utili.

redazione at butac punto it

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