Pillon e gli atleti transessuali (di nuovo)
Pillon, ma che t'hanno fatto da piccolo? (cit.)
Ci risiamo, dopo che la settimana scorsa abbiamo dovuto parlare del senatore Pillon e delle nuove regole imposte da Joe Biden per i trans nel mondo dello sport americano ci tocca parlarne di nuovo, stavolta però facciamo davvero molto in fretta.
Il Senatore Pillon il 19 febbraio ha postato quanto segue sulla sua bacheca social:
Gabrielle Ludwig è un signore sulla cinquantina, muscoloso e alto due metri, che si sente donna. Fin qui nessun problema. Ognuno nella sua vita è libero di sentirsi come gli pare.
È dal 2013 però – che in base alle norme americane, scritte sotto dettatura delle lobby LGBT – Ludwig gioca a basket nel campionato femminile studentesco.
Le sue compagne di squadra del college ovviamente lo adorano.
Le avversarie assolutamente no.
Immaginate una figlia di 18 anni che torna a casa dopo una partita di basket tutta ammaccata per un contrasto con un energumeno di 100 kg, ex marinaio, che ora gioca a basket nella squadra liceale…
Ora quelle stesse norme, che stabiliscono l’appartenenza alle gare maschili o femminili non sulla base del sesso ma della quantità di testosterone attualmente in circolazione, vengono proposte per tutti gli sport e in tutto il mondo.
Mi pare evidente che siano del tutto inadeguate.
Sarò retrogrado, integralista, medievale, ma a me sembrano cose da matti.
La massa muscolare e la struttura scheletrica di un uomo sono diverse da quelle di una donna, e non possono essere le autopercezioni a fare la differenza.
Massimo rispetto per tutti, ma secondo me Ludwig dovrebbe andare a giocare coi cadetti della US Navy.PS. il Gender non esisite
PPS. Ancora non ci credo, eppure ho controllato. è una notizia vera.
Ho messo io in grassetto alcune frasi, sono quelle che andiamo ad analizzare. Pillon al suo post ha aggiunto la foto di Gabrielle Ludwig, non la riporto qui perché protetta da copyright, ma potete trovarne una qui. La prima cosa da dire è che negli States la prima regola per gli atleti transessuali che vogliano partecipare a una competizione femminile è che dimostrino di seguire da almeno un anno solare il trattamento di soppressione del testosterone. Sia chiaro, non dico che questa sia la soluzione perfetta, ho letto svariati testi scientifici che spiegano abbastanza bene come non sempre questo basti a far scendere i livelli di ormoni fino ad essere simili a quelli femminili. Ma è qualcosa da tenere sicuramente in considerazione.
Detto ciò bastava leggere la storia di Gabrielle Ludwig per rendersi conto che, pur avendo giocato per un breve periodo (due stagioni) con le studentesse del Mission College (college, non liceo come sostiene Pillon), dal 2014 (oltre a lavorare per la Roche Pharmaceutical) fa solo l’assistente allenatrice. Se conoscete l’inglese, nell’articolo su Usa Today Sport potete trovare la sua biografia, e non è stata una vita facile quella di Gabrielle, che a quindici anni ha tentato di togliersi la vita da tanto che si sentiva sbagliata nel corpo in cui era nata. È vero che in quei due anni ha giocato al fianco (e contro) ragazze dai 18 ai 20 anni, ma l’ha fatto seguendo le regole che già esistevano – e che non sono state introdotte da Biden o eliminate da Trump. Gabrielle infatti si era iscritta nuovamente al college dopo aver fatto il percorso di cambio di sesso, quindi era (ed è) legalmente una donna, e in quanto iscritta al college poteva partecipare nelle attività previste per lei. Basket incluso.
Non è una novità.
L’ordine esecutivo di Biden (che potete leggere per intero sul sito della Casa Bianca) fa preciso riferimento a una sentenza del 2020 (sotto la presidenza Trump) che rimarcava come in USA la discriminazione sia vietata in tutti i settori. Gli esperti di legge americani hanno già spiegato più volte che Biden non ha deciso nulla, sta solo applicando quanto i giudici hanno sentenziato nel 2020 nel caso Bostock v. Clayton.
Vi riporto il primo paragrafo di quell’ordine, quello sotto accusa, lasciando a voi le dovute considerazioni:
Every person should be treated with respect and dignity and should be able to live without fear, no matter who they are or whom they love. Children should be able to learn without worrying about whether they will be denied access to the restroom, the locker room, or school sports. Adults should be able to earn a living and pursue a vocation knowing that they will not be fired, demoted, or mistreated because of whom they go home to or because how they dress does not conform to sex-based stereotypes. People should be able to access healthcare and secure a roof over their heads without being subjected to sex discrimination. All persons should receive equal treatment under the law, no matter their gender identity or sexual orientation.
Che tradotto:
Ogni persona dovrebbe essere trattata con rispetto e dignità e dovrebbe essere in grado di vivere senza paura, non importa chi sia o chi ami. I bambini dovrebbero essere in grado di imparare senza preoccuparsi se gli sarà negato l’accesso al bagno, agli spogliatoi o agli sport scolastici. Gli adulti dovrebbero essere in grado di guadagnarsi da vivere e perseguire una vocazione sapendo che non saranno licenziati, degradati o maltrattati a causa della persona da cui tornano a casa o perché il modo in cui si vestono non è conforme agli stereotipi basati sul sesso. Le persone dovrebbero poter accedere all’assistenza sanitaria e assicurarsi un tetto sopra la testa senza subire discriminazioni sessuali. Tutte le persone dovrebbero ricevere parità di trattamento ai sensi della legge, indipendentemente dalla loro identità di genere o orientamento sessuale.
La NCAA (National Collegiate Atheltic Association) ha già un regolamento in vigore dal 2010 (quindi nulla a che fare con l’ordine esecutivo di Biden) per dirimare eventuali dubbi, la parte importante ve l’avevo già riportata nel precedente articolo su Pillon e gli atleti transgender, ma evidentemente non tutti ci leggono con attenzione.
The following policies clarify participation of transgender student-athletes undergoing hormonal treatment for gender transition:
1. A trans male (FTM) student-athlete who has received a medical exception for treatment with testosterone for diagnosed Gender Identity Disorder or gender dysphoria and/or Transsexualism, for purposes of NCAA competition may compete on a men’s team, but is no longer eligible to compete on a women’s team without changing that team status to a mixed team.
2. A trans female (MTF) student-athlete being treated with testosterone suppression medication for Gender Identity Disorder or gender dysphoria and/or Transsexualism, for the purposes of NCAA competition may continue to compete on a men’s team but may not compete on a women’s team without changing it to a mixed team status until completing one calendar year of testosterone suppression treatment.
Any transgender student-athlete who is not taking hormone treatment related to gender transition may participate in sex-separated sports activities in accordance with his or her assigned birth gender.
• A trans male (FTM) student-athlete who is not taking testosterone related to gender transition may participate on a men’s or women’s team.
• A trans female (MTF) transgender student-athlete who is not taking hormone treatments related to gender transition may not compete on a women’s team.
Chiunque vi racconti la bugia che Biden vuole cambiare ulteriori regole è un disinformatore, o un pigro disattento. Queste regole esistono negli States da undici anni, Biden le ha solo rimarcate per fare presente a tutti – citando la sentenza del 2020 – che sono in vigore in tutti gli Stati Uniti e che andrebbero rispettate in ogni occasione.
La frase di chiusura usata dal Senatore PIllon, “Il gender non esiste”, è una provocazione decisamente poco intelligente.
Da Treccani:
gender ‹ǧèndë› s. ingl. (propr. «genere»; pl. genders ‹ǧèndë∫›), usato in ital. al masch. – La distinzione di genere, in termini di appartenenza all’uno o all’altro sesso, non in quanto basata sulle differenze di natura biologica o fisica ma su componenti di natura sociale, culturale, comportamentale.
È scritto in italiano, non credo sia difficile da comprendere. Quello che non esiste è la “teoria del gender” che invece è una definizione coniata dai cattolici conservatori alla fine del secolo scorso, sfruttata per criticare gli studi di genere. Viene usata da soggetti (come Pillon) che sostengono ci sia un progetto che vuole distruggere la famiglia tradizionale in favore di qualcosa di diverso, creato “sotto dettatura delle lobby LGBT”. Qui su BUTAC negli anni scorsi abbiamo dovuto trattare più volte questo tipo di problematica, ma evidentemente i conservatori bigotti faticano a comprendere.
Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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