Polli e white striping
Vediamo insieme di cosa si tratta e se è pericoloso per la salute dei consumatori
La settimana scorsa tante testate italiane hanno ripreso l’allarme lanciato da un’associazione italiana, qui la Repubblica:
“Il 90% del petto di pollo venduto da Lidl colpito da white striping”: ecco che cosa significa
Il Fatto Quotidiano Magazine:
Il 90% dei petti di pollo Lidl è affetto da ‘white striping’: cosa significano quelle strane striature
Che rincara il titolo con una serie di immagini che mostrano quelli che secondo l’Associazione Essere Animali sarebbero i polli venduti da Lidl. Esiste una specifica campagna per sensibilizzare sul trattamento negli allevamenti usati da Lidl (e immaginiamo altre aziende) verso i polli (e altri animali da allevamento). Campagna che potete trovare qui.
Il white striping: che cos’è?
L’articolo di Repubblica ci racconta:
Fra dicembre 2023 e gennaio 2024, Essere Animali ha analizzato diverse confezioni di petti di pollo provenienti da 38 punti vendita Lidl sparsi sul territorio nazionale e il risultato è stato sorprendente: il 90% dei pacchetti mostrava la presenza di white striping (o strisce bianche). E questo può avere un grande impatto sulla qualità nutrizionale del prodotto.
Ma cosa si intende per white striping? Il white striping è una malattia che colpisce il 50-90% dei polli che vengono allevati in ambienti sovraffollati, con scarse condizioni igieniche, a un ritmo estremamente rapido per soddisfare la richiesta dei consumatori. Questo aumento di peso repentino ed esponenziale, che colpisce in particolar modo il petto, non fa arrivare sangue e ossigeno alle fibre muscolari provocando così una forte infiammazione e persino la morte.
Un processo che cambia l’aspetto e la consistenza della carne, che ne stravolge le qualità nutrizionali riducendo il contenuto di proteine e aumentando il contenuto di grassi.
È davvero così?
Esiste uno studio, molto completo, pubblicato l’anno scorso su una testata del gruppo MDPI, Poultry, che potete leggere nella sua interezza qui. Lo studio analizza la condizione per cui si arriva al white striping, spiegando per filo e per segno come si formino le “strisce bianche” e come si stia studiando per evitare queste formazioni variando la dieta dei polli. Stiamo parlando della categoria di polli da carne, i cosiddetti “broiler”, che – con l’aumento della domanda per prodotti a base di carne di pollo – sono stati selezionati e allevati per crescere più velocemente. Lo studio arriva a raccontarci di un confronto tra i polli degli allevamenti intensivi degli anni Cinquanta e Sessanta e quelli attuali, provenienti dalle linee di produzione dal 2001 a oggi:
…esaminando la crescita e la composizione della carcassa delle linee di broiler di queste due epoche (2001 vs. 1957), quando entrambe erano alimentate con diete delle due rispettive epoche, hanno osservato che la linea di broiler del 2001 aveva una migliore conversione alimentare, maggiori pesi corporei e una maggiore resa delle carcasse, ma tassi di mortalità maggiori, indipendentemente dalla dieta, rispetto alla linea del 1957.
Risultati di performance come quelli della linea 2001 supportano il contributo significativo che la selezione genetica ha svolto su tratti positivi, come la resa, e tratti negativi, come l’incidenza delle strisce bianche.
Nello studio confermano che:
I normali muscoli del petto di pollo hanno un contenuto di grassi di 0,78 ± 0,09%, mentre i muscoli del petto con marcate strisce bianche hanno un contenuto di grassi di 2,53 ± 0,30%. Questo aumento del grasso intramuscolare può avere un effetto negativo sull’appetibilità, poiché il muscolo del
senopetto cotto con strisce bianche può avere un sapore più duro [ 66 ]. Questo aumento del contenuto di grassi è legato anche ad una diminuzione del contenuto di proteine.
Quindi l’affermazione che questi polli siano meno nutrienti e più grassi è corretta. Quello che riportano le conclusioni dello studio è che:
…un riesame della nutrizione e della genetica dei polli da carne a crescita rapida potrebbe portare a una riduzione delle miopatie, come le strisce bianche…
Mangiare polli affetti da white striping è pericoloso per la salute?
Perché alla fine questa è la domanda che si fanno molti consumatori dopo aver letto gli articoli di Repubblica e Il Fatto Quotidiano. La risposta è semplice: mangiare pollo che presenta tracce di striature bianche non è pericoloso. È semplicemente meno salutare e meno appetitoso.
Dobbiamo evidenziare che i lettori che ci hanno inviato gli articoli di Repubblica e FQ segnalano che, da clienti Lidl, non hanno mai notato negli ultimi mesi questo problema nei polli acquistati. Problema che, come dicevamo, pur peggiorando l’apporto nutritivo di quella carne, non rappresenta pericoli immediati per il consumatore.
Concludendo
In conclusione ci teniamo a sottolineare che qui su BUTAC siamo abituati a trattare singole affermazioni e quello che ci è stato chiesto, da più lettori, è se sia vero che il white striping sia qualcosa che il consumatore più attento deve tenere in considerazione. Noi ci siamo quindi limitati a verificare quanto sostenuto dall’associazione e a confrontarlo con quanto dice la scienza. Questo articolo non vuole prendere posizione sul trattamento degli animali negli allevamenti.
redazione at butac punto it
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