I post sponsorizzati e la propaganda filo-russa
Parliamo di pagine Facebook che, tra un post e l'altro d'interesse per chi segue la pagina, buttano qua e là un po' di dezinformatsiya
Sono anni che cerchiamo di spiegare che le tante pagine esistenti online con nomi tipo “amici dei carabinieri” e simili sono pagine social che non andrebbero seguite.
Si tratta da sempre di aggregatori con precisi intenti politici, nati per diffondere specifiche narrazioni, spesso legate a complottismi vari.
Tra le tante segnalazioni che ci vengono fatte su BUTAC una di qualche giorno fa ha portato alla nostra attenzione un post sponsorizzato della pagina Facebook da oltre 300mila follower Amici e sostenitori delle forze dell’ordine.
Il post sponsorizzato è questo:
Quindi una pagina di amici e sostenitori delle nostre Forze dell’ordine invita i suoi oltre 300mila follower a seguire un soggetto legato a doppio filo alla propaganda filo russa. La cosa ci ha incuriosito, e siamo andati a cercare qualcosa di più su questa pagina, scoprendo che non è l’unico post sponsorizzato che hanno fatto recentemente: infatti ce ne sono ben 5.
Due risalgono al 2019, si tratta di due inserzioni relative alle elezioni amministrative in Umbria, inserzioni che oltretutto hanno chiaramente violato la regola di Facebook che prevede che le inserzioni che riguardano temi sociali o politici siano attribuite a un nome e cognome reale: la pagina ben si è guardata dal fornire quel dato.
Alla faccia di essere una pagina di persone che amano le Forze dell’Ordine: partire con due inserzioni che violano una regola ben precisa dimostra l’assoluta malafede dei dieci soggetti che gestiscono la pagina dall’Italia. Nessuno che ci metta la faccia, chissà come mai.
Poi abbiamo due volte un’inserzione dedicata a un podcast, RadioMosca, in cui l’architetto Lanfranco Ivanovich Cirillo, italiano con cittadinanza russa, indagato dal 2022 per presunta frode fiscale dalla procura di Brescia, racconta di come vive bene in Russia.
E poi il post sponsorizzato con cui abbiamo aperto l’articolo. Quindi, abbiamo una pagina di sostenitori delle Forze dell’ordine che però parteggia chiaramente per movimenti politici opposti al “governo rosso” e che diffonde voci filo-russe.
Sia chiaro, da nessuna parte sostengono di fare parte delle Forze dell’ordine, quindi – a parte aver violato le regole della piattaforma Meta sul dichiarare chi abbia pagato per i post a carattere politico sull’Umbria – non stanno facendo nulla di vietato. Quello che volevamo portare all’attenzione dei nostri lettori è la faziosità della pagina, che tra un post d’interesse per chi vuole sostenere le Forze dell’ordine e l’altro diffonde appunto una specifica propaganda. Propaganda che, finché è in corso l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe, che la guerra la fanno anche con le notizie false e le narrazioni fuorvianti, sarebbe il caso di evitare.
redazione at butac punto it
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