L’inesistente registro dei “Soggetti a rischio relazionale”
Qualcuno mette in giro la notizia che il Ministero dell'Interno comincerà a schedare gli incel. Cui prodest?

Un lettore ci ha inviato una segnalazione che riguarda lo screenshot che vedete qui sopra. Per comodità di chi non riesca a leggerlo, vi riportiamo tutto il testo che vi compare:
Ministero dell’Interno
Registro Nazionale per il Monitoraggio Preventivo dei Soggetti a Rischio RelazionaleIstituito presso il Ministero degli Interni, è un organismo dedicato alla prevenzione dei rischi derivanti da dinamiche relazionali critiche che possono compromettere la sicurezza individuale e collettiva, con un focus specifico sul fenomeno emergente del pericolo legato alla subcultura “incel” (involuntary celibates). Il Registro si occupa di raccogliere, analizzare e monitorare dati su individui che, a causa di frustrazioni relazionali e ideologie estremiste, potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza pubblica, con particolare attenzione alla prevenzione di atti violenti motivati da risentimento di genere.
Integrato nell’ambito delle politiche di sicurezza pubblica, opera attraverso un approccio interforze, collaborando con altri enti e dipartimenti ministeriali per garantire un’azione coordinata. Il suo obiettivo è proteggere la collettività, con un’enfasi sulla prevenzione di aggressioni dirette contro le donne o altri gruppi percepiti come bersagli, integrando strategie di intelligence e intervento precoce nelle politiche di sicurezza del Ministero degli Interni per contrastare questa nuova frontiera del disagio soc…
Dopo una rapida – ma approfondita – ricerca presso il sito del Ministero dell’Interno possiamo confermare che non esiste alcun “Registro Nazionale per il Monitoraggio Preventivo dei Soggetti a Rischio Relazionale”, come non risultano documenti che attestino l’esistenza di un simile organismo. Anche una ricerca tra le pubblicazioni del Ministero dell’Interno e altre fonti autorevoli non ha prodotto risultati pertinenti. Pertanto ci viene da bollare questo screenshot che sta circolando come bufala, probabilmente diffusa in rete in seguito ai casi di femminicidio di giovanissime ragazze avvenuti nelle ultime settimane.
Non c’è altro da dire: si tratta di un falso, confezionato da qualcuno che ha visto un vantaggio nel farlo. Ammetto che spero sempre che un giorno la tecnologia sia in grado di lasciare impronte virtuali, ma certe, che possano portare a identificare chi realizza questo tipo di contenuti falsi, perché sono esseri spregevoli che hanno agende specifiche da portare avanti e una fottuta paura di venire identificati. Ad oggi, a parte cercare di capire chi per primo ha diffuso questa notizia falsa in rete – ma, ovviamente, chi l’ha creata sta bene attento a non lasciare in giro collegamenti – non si riesce a fare, perlomeno non con i nostri mezzi.
Come sempre concludiamo con qualche consiglio per cercare di prevenire la condivisione di contenuti come questo:
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Verificate sempre le fonti: assicuratevi che le informazioni provengano da enti ufficiali o fonti affidabili.
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Consultate i siti istituzionali: per notizie riguardanti enti governativi, è consigliabile visitare direttamente i loro siti web ufficiali.
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Diffidate di contenuti non verificati: evitate di condividere informazioni la cui veridicità non è stata accertata.
Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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