Salvini e “qualche bicchiere di vino”
"Qualche bicchiere di vino" è quello che vi fa ritirare la patente...
Il dibattito su vino e salute è una costante nei media, spesso influenzato più da interessi politici ed economici che da un reale impegno nei confronti della corretta informazione.
Negli scorsi giorni l’attenzione si è concentrata sull’ultima dichiarazione del ministro Matteo Salvini durante l’evento inaugurale di EICMA (Esposizione Internazionale Ciclo Motociclo e Accessori, meglio conosciuta come Salone del ciclo e motociclo di Milano). Secondo Adnkronos, Salvini avrebbe detto:
Nel nuovo Codice della strada non tocchiamo il tasso alcolemico: qualche bicchiere di vino non solo non fa male, ma è assolutamente lecito per chi lo ritiene salutare.
Riteniamo che sia fondamentale smentire, ancora una volta, questa pericolosa generalizzazione. La quantificazione di “qualche bicchiere“, infatti, è vaga e rischiosa, specialmente quando si parla di guida. Il Ministero della Salute fornisce una tabella che indica i limiti massimi consigliati per non superare i livelli legali, quelli che comportano sanzioni e ritiri di patente.
Inoltre, la guida in stato di ebbrezza è penalmente rilevante con un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l. Esiste una tabella sul sito del Ministero della Salute che serve ad avere un’idea di quanti siano i bicchieri di vino (o altra bevanda alcolica) che si possono consumare senza rischio di superare i limiti di legge. Per un uomo di 70 kg, due bicchieri di vino a stomaco vuoto possono già portare al superamento di questo limite.
Il messaggio che “un po’ di vino non fa male”, o che è addirittura “salutare”, è una semplificazione che ignora l’evidenza scientifica dei danni causati dall’alcool, anche in quantità moderate.
È preoccupante che un’affermazione così leggera provenga da un ministro, il quale dovrebbe avere come priorità il benessere collettivo. Nessuno vuole proibire l’alcool o il tabacco, ma è davvero cruciale, in questo momento storico, promuovere un consumo responsabile e informato.
L’industria vinicola, come ogni settore, ha il diritto di difendere i propri interessi. I politici eletti per rappresentarci, invece, hanno il dovere di fare l’interesse dei cittadini e far rispettare i loro diritti costituzionali, tra cui la salute. Per ottenere questo scopo, uno dei requisiti essenziali quando si tratta di salute pubblica è che l’informazione sia basata su fatti e non su miti.
maicolengel at butac punto it
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