Se questo è giornalismo – Il gatto a Rosarno
Il Giornale in data 19 settembre pubblica un articolo che ha come fonte il web, titolo:
Orrore a Reggio Calabria, immigrato trascina gattino tenendolo per la zampa
Il testo dell’articolo è praticamente inesistente, poche righe e la ripresa del post che circola sui social. La notizia è inesistente perché a parte un post datato 19 settembre 2019 non c’è altro. Il post non ci racconta praticamente nulla, un utente ha fatto un brevissimo filmato che mostra un signore, in sella a quello credo sia un vecchissimo Ciao o un Sì (ciclomotore fuori produzione da svariati anni), portarsi appresso un gatto tenuto per una zampa.
Anzi, il post raccontava evidentemente di più, ma quello originale è stato rimosso perché incitava all’odio secondo Facebook, ed è stato sostituto con un secondo post (che è poi quello ripreso dalla solerte redazione del Giornale online):
Aggiornamento: Del ragazzo nessuna traccia la pattuglia non l ha visto. Ad ogni modo pare che il gatto fosse già morto investito. Ora le scuse che lo stesse portando in clinica a bruciare evituamole l unico inceneritore sta a 80km da Rosarno e i prezzi partono dai 200€ in su.
Che uno che abbia a cuore e gli animali e stesse cercando un posto per seppellirlo.. Non lo trascina così.. anche in una busta o scatolo . Ad ogni modo è davvero sbalorditivo come nessuno abbia chiamato per tempo i cc.. viviamo davvero in un mondo dove l umanità è svanita!È successo circa 2 ore fa’ siamo a Rosarno (Rc) .
Tramite un giro vario ci arriva questa segnalazione, in primis hanno detto che il gatto fosse morto poi vivo. (Dalla foto sembrerebbe morto altrimenti si dimenava di certo non si lascerebbe portare così! Questo spero)Ad ogni modo chiamo i cc, la centrale dopo 10 minuti facendo quasi passare che stessi creando allarmismo mi passa il comando di gioia tauro che manderà una pattuglia nel mentre. Quando siamo stati avvisati eravamo in canile a mezz’ora da Rosarno!
Nel post di prima che è stato rimosso perché segnalato “incita alla violenza” .. molti continuavano a domandarsi perché chi avesse scattato la foto non fosse intervenuto non l abbia fermato ecc… RIBADISCO IO L AVREI MESSO DIRETTAMENTE SOTTO LE RUOTE DELLA MACCHINA .. ma non tutti hanno la prontezza d intervenire altri hanno paura altri ancora non vogliono guai .. altri si trovano ad aver i figli , anziani o non poter intervenire per evitare guai . Perché PURTROPPO nell intento di fare un azione a fin di bene si potrebbe passare dalla parte del torto.
Ho chiamato alcuni volontari i più vicini.se quanto meno potevano fare un giro.
Ad ogni modo appena sentirò maresciallo dei carabinieri aggiorno.Per chi mi ha scritto che il mio post precedente formentava il razzismo ribadisco non sono razzista. Ripeto che chiunque venga nel nostro paese deve integrarsi rispettando le nostre leggi ! Che sia bianco,nero,giallo,rosso o multicolore !!!
L’animale è probabilmente morto, visto che resta completamente immobile in balia dell’andamento del motorino. Perché questo signore lo sta trasportando? Non lo sappiamo. Le motivazioni possono essere svariate, ma ovviamente l’unica che viene in mente dopo il titolone de il Giornale è una motivazione negativa. Siamo sicuri che il signore sia un immigrato? L’unico indizio è la mano che regge il gatto, che è scura. Ma potrebbe essere un guanto, non lo sappiamo, è impossibile definire l’immagine nel migliore dei modi per capirne di più. Quel che è certo è che c’è una persona, impossibile definire se sia o meno straniera, che sta trasportando un gatto al 99% morto, su un ciclomotore senza targa.
È materiale per un articolo su una testata nazionale? A parte la mancanza della targa abbiamo prove che sia avvenuto qualcosa di “orribile” ? No, e allora perché titolare in quella maniera? Perché dare per scontato che si tratti di un immigrato?
Non ho le risposte a queste domande ma vorrei davvero che ci rifletteste tutti. In particolar modo mi piacerebbe riflettesse l’Ordine Nazionale dei Giornalisti che dovrebbe intervenire in maniera molto più decisa contro i tanti che ledono il buon nome della professione.
Una seconda riflessione dovrebbe farla l’autrice del post che scriveva:
chiunque venga nel nostro paese deve integrarsi rispettando le nostre leggi
Sarebbe forse il caso che prima di tutto a integrarsi rispettando le leggi del nostro Paese lo facessero i signori che gestiscono la ‘Ndrangheta della zona, visto che come riportava la Stampa l’anno scorso:
È stato definito il comune con la più alta densità criminale d’Italia e da alcuni decenni è il teatro delle vicende di due tra le più potenti famiglie di ‘ndrangheta italiane: i Pesce e i Bellocco.
E ancora:
Oggi, nonostante buona parte dei membri delle famiglie ‘ndranghetiste sia in carcere, la presenza criminale è virulenta più che mai. Rosarno ha visto anche i riflettori di tutto il mondo puntati nel 2010 per la rivolta degli immigrati africani presenti in gran numero nelle campagne attorno alla città. Oggi sono loro a far risuonare un passato di sfruttamento del lavoro agricolo di quegli agrumeti simbolo di un territorio e di una economia antica, proprio come se il tempo, ciclico, rinnovasse il dramma in forma contemporanea.
Non posso aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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