Vai in Kenya, a scoppio ritardato
Un post social che mescola elementi veri e falsi della vicenda di Silvia Romano in modo confuso (e così da creare confusione)
È giunto alla nostra attenzione un post che ha recentemente guadagnato nuova popolarità in rete. L’origine del post risale a maggio 2020, ma la sua recente trasformazione in una immagine-meme ha riacceso il suo potenziale virale.
Il post a cui mi riferisco include il seguente testo:
IL COLPO DEL SECOLO
ISTRUZIONI
1) Vai in kenya a spese di una ONG
2) Trovi il fidanzato Kenyota
3) Ti sposi con lui e ti converti alla sua religione
4) Fingi un rapimento con riscatto
5) I contribuenti pagano 4 milioni
6) Rientri in Italia con un volo di Stato
7) Torni da tuo marito con i 4 milioni
FINE
Anzi no, manca la parte più divertente: ti candidi nel PD
Molti di voi, attenti osservatori della cronaca, avranno già riconosciuto i riferimenti nel testo, che lo qualificano come un attacco a Silvia Romano, la giovane donna rapita in Kenya e successivamente liberata tra il 2018 e il 2020, dopo 18 mesi di prigionia. Il testo è apparso per la prima volta subito dopo la liberazione della ragazza, e ora lo vediamo di nuovo diffuso grazie a determinati individui. Era un messaggio erroneo nel 2020 e rimane tale anche nel 2023.
Il post mescola elementi veri e falsi in modo confuso. Se è vero che Silvia Romano si è candidata nel PD, è del tutto infondato il riferimento al marito keniota. L’insinuazione di un finto rapimento e l’indicazione del riscatto di 4 milioni sono altrettanto prive di base. Infine, la sequenza temporale degli eventi è distorta.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza: Silvia Romano è stata rapita il 20 novembre 2018, e si è sposata nel 2021 con un uomo che i giornali hanno descritto come un “amico d’infanzia”. Pertanto, sia la cronologia degli eventi, sia l’idea che avrebbe conosciuto il futuro marito durante un viaggio in Kenya sono informazioni erronee. Parimenti infondato è l’assunto che si sia convertita alla religione del marito prima del rapimento. Dopo tre anni, nessun inquirente ha mai messo in dubbio lo svolgimento dei fatti, rendendo l’affermazione di un falso rapimento una diffamazione. Anche l’importo del riscatto è incerto, sebbene sia molto probabile che sia stato pagato. Si tratta sicuramente di soldi dei contribuenti, ma questi fondi sono già inclusi nel budget del Ministero degli Esteri; non è stato introdotto alcun tributo specifico per coprire quel riscatto. Inoltre, tale riscatto non sarebbe una novità, poiché in passato è stato pagato in altre occasioni e da altri governi.
Se fossi in Silvia Romano, valuterei di denunciare coloro che continuano a diffondere questi post diffamatori anche a distanza di anni. Sarebbe interessante vedere tali individui costretti a rispondere delle loro azioni e a scusarsi per le falsità.
maicolengel at butac punto it
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