Stramezzi (e non solo) a Napoli

Qualche giorno fa un nostro lettore ci ha segnalato questo post su X che mostra una breve intervista al dottor Stramezzi. La ragione è presto detta: la marea di imprecisioni che riesce a mettere in fila in due minuti. Qualcuno di voi ricorderà bene il personaggio, purtroppo circolato anche in televisione, dato che gli abbiamo dedicato un’apposita sezione. Le imprecisioni suddette sono in particolare quelle relative al virus SARS-CoV-2, alla malattia associata COVID-19 e alla pandemia vissuta da tutti noi tutti fino a poco tempo fa.

Sulle varie questioni potete comodamente sfogliare le centinaia di articoli scritti da BUTAC sul tema, oppure, per chi volesse concentrarsi solamente su quanto detto dal dentista in questo video:

  1. No, il COVID non è mai stato “meno di un’influenza”.
  2. Sull’origine del virus, già il 10 marzo 2022 denunciavamo il ruolo di molteplici testate italiane nell’alimentare la disinformazione in merito, argomento poi ripreso in un altro articolo di gennaio 2024.
  3. Vero è che non esiste un vaccino per il raffreddore, ma non è “la stessa cosa per il COVID”, come dice Stramezzi, perché di vaccini ne sono stati realizzati molteplici.
  4. Quando Stramezzi parla di “approvazione commerciale provvisoria”, supponiamo si riferisca a questo.
  5. Il “presupposto” dell’approvazione dei vaccini non è mai stata l’assenza della cura, perché prevenire è meglio che curare.
  6. Che il vaccino non impedisse il contagio lo sapevamo tutti, voi dov’eravate?
  7. Sugli eventi avversi abbiamo una breve ma densa sezione. E no, non ne “stiamo vedendo troppi”.
  8. Riguardo gli “studi che non son mai stati fatti” abbiamo un articolo del 7 dicembre 2022 e uno più recente, ma se spulciate ne troverete altri.
  9. Sugli “amici” e “colleghi che sono mancati”, a suo dire, per colpa del vaccino, aspettiamo dal dottore qualche riferimento più preciso.

Il post che ci è stato segnalato mostra che l’ultima modifica è stata effettuata il 15 settembre. Il 31 maggio, infatti, Stramezzi pubblica su X la stessa intervista, che stavolta dura 4 lunghi lunghissimi minuti, scrivendo:

Forse, data la presenza del grande Carlo Freccero, il più innovativo dirigente della RAI di sempre o per quella dell’autorevole Prof. @pbecchi, Ordinario di Filosofia del Diritto, stimatissimo da Norberto Bobbio e massimo studioso di Hegel, a Napoli c’era una troupe della Rai TGR, che ha intervistato anche me. Dubito che sia mai stata mandata in onda.

NB: Questo video è stato ripreso da un’altra telecamera, durante l’intervista.

Ora, prima di proseguire, lasciatemi aggiungere una cosa: la proprietà di linguaggio del giornalista è alquanto limitata. Giusto per intenderci:

Si riesce, dopo quattro anni, a parlare di vaccino e degli effetti… con serenità?

Secondo lei, c’è da approfondire di più sugli effetti negativi del vaccino.

L’ultima domanda diretta: chi può dirci oggi scientificamente se una persona, lei citava dei suoi amici, morta oggi, magari morta a causa del COVID o a causa del vaccino? Che magari se praticamente ha preso il COVID e poi anni dopo è morta per la miocardite.

Personalmente, considerando la qualità di ciò che viene detto e le domande del giornalista, se nel video non si vedesse il microfono con la tipica scritta “TGR” in bianco e blu stenterei a credere che davvero si tratti di un’intervista del telegiornale regionale. Dopodiché spero davvero, come scrive Stramezzi, che non sia mai andato in onda.

L’occasione in cui questo dentista ha avuto modo di continuare la sua opera è quella descritta in questa locandina. Il 25 maggio scorso si è tenuto presso il cinema America Hall di Napoli un incontro intitolato, testualmente,

LA DIGNITA’ DELL’UOMO E’ NELLA SUA LIBERTA’

Vale a dire che chiunque abbia scritto questa locandina non si è preso nemmeno la briga di cliccare “inserisci –> simbolo –> À”, né di ripetere l’operazione per inserire il carattere “È”, né, tantomeno, di lavorare un po’ di più su quella statua a tre dita e nel complesso alquanto confusionaria. Riflesso forse di una certa superficialità e un certo disorientamento, tipico di certi ambienti. I titoli dei vari interventi succedutisi nel corso della mattinata riportano alla mente i temi e la retorica che hanno reso celebri tanti personaggi, tra cui Stramezzi stesso, che oggi faticano ad accettare l’evidenza.

Di seguito ne evidenzieremo alcuni.

  • L’organizzatrice dell’evento è Antonella Circelli, forse la Circelli regolarmente iscritta all’Albo Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, consultabile qui.
  • Dottor Giuseppe Barbaro, secondo la locandina “Dirigente Medico Ospedaliero, Specialista in Medicina Interna e Cardiologia”, per cui presumibilmente il dottore regolarmente iscritto all’Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma che potete trovare qui.
  • Paola Ponzio, descritta come “Psicologa e psicoterapeuta”, per cui probabilmente quella regolarmente iscritta all’Ordine.
  • Andrea Stramezzi, regolarmente iscritto all’Ordine.
  • Paolo Schicchi, “Medico ortopedico”, per cui presumibilmente quello regolarmente iscritto all’Ordine.

Perché questa lista? Da una parte perché l’intervento dell’ultimo soggetto si intitola “Gli Ordini dei medici a tutela della salute o braccio armato del governo?” e il ché lo rende alquanto ridicolo, sia lui che l’intervento; dall’altra perché, forse, sarebbe il caso che chi di dovere provveda con gli accertamenti del caso quando degli iscritti partecipano a simili incontri.

Segnaliamo anche il dottor Carlo Brogna, regolarmente iscritto all’Ordine come gli altri, ma al quale è associato un sito web attivo dal 2020 che nel corso del tempo è stato modificato. Di questo sito vanno rilevate alcune cose. Anzitutto, nella “Home” la prima voce che appare è “Donazioni/Donate”, seguita da tre finte sezioni che dovrebbero rispondere alla domanda “What do we offer?”: finte perché non fanno che riportare in cima alla home. Le sezioni “Shop test” e “Carrello” riportano solamente la dicitura “Grandi cose all’orizzonte”, mentre cliccando su “Research” si apre un modulo da compilare per effettuare una donazione. Sembrerebbe quasi pensato unicamente per permettere a chi volesse di effettuare una donazione: a quale scopo non è affatto chiaro.

Concludiamo con una precisazione: “l’unica vera prigione è la paura e l’unica vera libertà si raggiunge solo liberandosi dalla paura” non è l’esatta citazione delle parole di Aung San Suu Kyi. L’Avvenire ha di recente pubblicato una lettera di Kim Aris, figlio della politica birmana, dalla quale dovrebbe derivare l’errata trascrizione:

I molti anni trascorsi ai domiciliari [da parte di Aung San Suu Kyi, n.d.r.], prima dell’ultimo arresto, l’avranno certo preparata a questo regime, ma sono preoccupato per le sue condizioni considerato che quest’anno compirà 79 anni e che ha problemi di salute. Paure a cui, conoscendola, risponderebbe così: «L’unica vera prigione è la paura, e l’unica vera libertà è la libertà dalla paura».

La differenza sembra poca, ma c’è eccome.

RC

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