Ci avete segnalato un video pubblicato sul canale YouTube de Il Salvagente, video dal titolo:

Studio sulle mascherine: cosa abbiamo respirato in pandemia?

Dura 2 minuti e 15 secondi e potete vederlo qui. Noi abbiamo pensato di fare cosa utile nel trascrivere l’audio con l’aiuto dell’IA e riportarvelo nella sua interezza – ci mettete sicuramente meno a leggere che ad ascoltare:

Cosa abbiamo davvero respirato indossando le mascherine durante la pandemia? Cosa dice la scienza e cosa dovremmo fare per proteggere la nostra salute? Durante la pandemia, le mascherine sono diventate un accessorio essenziale per proteggerci dal COVID. Ma ti sei mai chiesto cosa abbiamo realmente respirato indossandole ogni giorno?

Una nuova ricerca spagnola, pubblicata su Environment International, getta luce su questo interrogativo, rivelando alcuni dati sorprendenti. Nel primo anno di pandemia, sono state utilizzate globalmente circa 450 miliardi di mascherine, la maggior parte realizzate con materiali sintetici come polipropilene, polistirene e politilene tereftalato. Questi materiali, purtroppo, non sono privi di rischi. Durante l’uso, le mascherine possono rilasciare micro e nanoplastiche nell’aria che finiscono nei nostri polmoni. Parliamo di migliaia di particelle per ogni mascherina. Ogni mascherina chirurgica rilascia circa 3152 fibre di microplastiche.

Ma c’è di più. Le mascherine contengono additivi plastici come gli ftalati e gli esteri fosforici organici, noti per i loro effetti tossici, fra cui disturbi endocrini e potenziali effetti cancerogeni. È un quadro che ci fa riflettere sull’impatto di questi dispositivi sulla nostra salute, specialmente per i gruppi più vulnerabili come bambini e donne incinte.

La buona notizia, secondo i ricercatori spagnoli, è che l’esposizione a queste sostanze durante l’inalazione rientra nei livelli accettabili. Tuttavia, il rischio non è del tutto eliminato. Le condizioni di alta temperatura, ad esempio, possono aumentare fino a sette volte il rilascio di additivi plastici dalle mascherine. Il team di ricerca ha testato 36 campioni di mascherine, fra cui chirurgiche, FFP2 e riutilizzabili, simulando l’inalazione su manichini per 10 ore. Gli ftalati sono risultati essere il gruppo di additivi plastici più abbondante, con le mascherine FFP2 che hanno mostrato le concentrazioni più elevate di queste sostanze.

Cosa possiamo fare per ridurre i rischi? Gli scienziati suggeriscono la necessità di ridurre l’uso di plastica monouso e sviluppare strategie migliori per la gestione dei rifiuti.

Il grassetto l’ho aggiunto io, sia mai che che non vi saltasse agli occhi fin da subito. Sì perché vedete, il video riporta (alla fine) cose corrette, ma lo fa con quei toni che piacciono tanto ai negazionisti della pandemia senza specificare fin da subito che appunto lo studio spagnolo ha chiarito che ogni sostanza che può essere stata inalata rientrava comunque in livelli accettabili, ovvero di nessun rischio per il nostro corpo. Come racconta fin dall’inizio l’abstract della ricerca:

Utilizzando queste stime, sono stati valutati i rischi cancerogeni e non cancerogeni associati a questa esposizione a questi composti. Tutti i valori calcolati per i composti specifici studiati in questo documento sono rimasti al di sotto dei limiti di soglia stabiliti.

Quando Il Salvagente dice che “Le condizioni di alta temperatura, ad esempio, possono aumentare fino a sette volte il rilascio di additivi plastici dalle mascherine” dovrebbe specificare che anche in quel caso le emissioni rientrano comunque sotto ai limiti, come spiegato chiaramente nello studio. E invece lo omette. Non siamo qui per minimizzare, ma riteniamo che questo sia allarmismo, lanciato per solleticare le reazioni di pancia di quei soggetti che avrebbero invece bisogno di un’informazione più completa e precisa, soggetti di cui potete leggere i commenti (qui una minuscola selezione, ma al link de Il Salvagente poco sopra li trovate tutti):

  • Per 5 mesi tutti i giorni venivo buttato fuori dalle guardie della fabbrica perché mi rifiutavo di indossarla e sono rimasto senza stipendio, più altri 7 mesi persi perché non facevo neanche i tamponi. A testa alta.
  • Una cosa che si sapeva da tempo ma che i sapientoni in TV hanno sempre taciuto
  • Ho evitato sia il serietto magico sia la mascherina,potevano farlo tutti e sicuramente ci sarebbero state molte meno morti e molti polmoni più sani
  • Io ho evitato anche i tamponi, se è per questo. E ingannavo i termoscanner indossando berretti zuppi di acqua ghiacciata. [Qui abbiamo riso molto, ndR]
  • Poveri bambini hanno tenuto obbligatoriamente la maschera per 8 ore. Che danno hanno inflitto le maestre che non la facevano nemmeno abbassare.
  • A tutto questo va aggiunta una quantità enorme di CO2 prodotta dai polmoni e nuovamente inspirata più la proliferazione di virus e batteri,naturalmente presenti nell’aria espirata,che nell’ ambiente all’interno della mascherina caldo e umido proliferano velocemente.
  • Non vi è nessuno studio che abbia dimostrato l utilità delle museruole per la pandeminchia. Era anche questa una misura politica di totalitarismo
  • Prima ci hanno obbligati ad indossarle tutto il giorno ora ci dicono che fanno male ma questo studio lo potevano fare prima di farci respirare quello schifo che oltretutto erano prodotte in Bangladesh senza neanche tante norme igieniche.

La mancata moderazione da parte della redazione è la cosa peggiore, perché sciocchezze a parte (qualcuno vuole davvero farci credere di essere entrato in un supermercato con l’acqua che gli scorreva in faccia dal cappello?) è segno a loro vada benissimo quanto riportato nei commenti qui sopra. È un peccato che nel loro video non abbiano citato l’altro testo, sempre di quest’anno, pubblicato due mesi fa. Una revisione di tutta la letteratura scientifica sull’uso delle mascherine, revisione che sostiene che le mascherine, se ben progettate, ben aderenti e correttamente indossate, sono efficaci nel ridurre la trasmissione di patogeni respiratori. Inoltre la stessa spiega che le mascherine sono particolarmente utili durante le pandemie. Gli autori della revisione hanno poi affrontato i supposti danni da mascherina, smentendo molte delle affermazioni infondate portate avanti anche grazie a video come quello de Il Salvagente. Anche nella revisione si affronta invece il problema dell’impatto ambientale, quello sì da non ignorare, come spiegano chiaramente gli autori.

Ma riteniamo che quello che andrebbe riportato ovunque è la chiusura della revisione, che riteniamo sia da sola sufficientemente esplicativa:

…il grave pericolo rappresentato dalle narrazioni anti-mascherina guidate dall’ideologia per la salute pubblica e globale dovrebbe essere riconosciuto e affrontato sistematicamente. Il sentimento anti-mascherina è in aumento, insieme al sentimento anti-vaccino, e questo fa presagire male sia per l’attuale che per qualsiasi futura pandemia. Sebbene non esistano soluzioni semplici al problema della disinformazione diffusa, messaggi chiari e coerenti da parte degli enti di sanità pubblica sulle mascherine e altri argomenti critici per la missione aiuterebbero notevolmente.

Noi stavolta davvero non possiamo aggiungere altro.

redazione at butac punto it

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