La truffa del lavoretto facile – Task Scam

Durante l’estate siete stati in tanti ad averci segnalato, in più occasioni, le truffe dei “facili lavoretti online”. Le modalità d’aggancio sono tutte molto simili, solitamente via WhatsApp. Abbiamo pensato di fare cosa utile e riassumere, con l’aiuto dell’IA, le modalità di truffa e qualche suggerimento per difendersi, e magari aiutare gli altri a non cascarci.

Partiamo da un esempio che ci è stato inviato dall’amico Nicola:

Se accettiamo, la prima tranche di pagamenti, solitamente nell’ordine di pochi euro, arriva. Ma a quel punto ci viene detto che se vogliamo che la cosa diventi un lavoro ben più remunerativo dovremo accedere a un canale Telegram speciale (o altre piattaforme, basta che l’anonimato sia protetto meglio rispetto a WhatsApp o la chat di molti social) e lì ci viene spiegato che per procedere col lavoro dobbiamo aprire un account, versando noi una piccola somma (mai più di 250 euro, di solito) che servono a iscriverci al sistema. Se, di nuovo, accettiamo, una volta che i truffatori avranno ricevuto il pagamento il nostro numero verrà bloccato, e non li sentiremo mai più. Noi ci avremmo rimesso una somma non piccola, ma nemmeno esorbitante, tale per cui spesso nemmeno proveremo a fare denuncia, loro invece a furia di piccoli guadagni così fanno soldi a carrettate, e raramente vengono beccati.

Come riconoscere le offerte di lavoro false per mettere “Like” a video su YouTube:

  1. Contatto inaspettato: ricevi un messaggio su WhatsApp da un reclutatore di una società sconosciuta.
  2. Numero sconosciuto: il numero che ti contatta non è nella tua rubrica e non lo riconosci (quasi sempre arriva dall’estero, e il nome con cui si presenta non corrisponde mai all’utenza riconosciuta da servizi come Truecaller e similari).
  3. Promesse di pagamenti alti: ti promettono pagamenti elevati per attività semplici come guardare o mettere “Like” ai video su YouTube.
  4. I primi pagamenti vengono effettuati subito: hanno fretta di spingerti al passaggio successivo per cui, finché si tratta di cifre minuscole, pagano a una velocità sorprendente.
  5. Richiesta di unirsi a Telegram: ti spingono a scaricare Telegram e unirti a un canale.
  6. Nessuna comunicazione telefonica: il truffatore rifiuta di parlare al telefono o di fornire dettagli sull’attività.
  7. Richiesta di pagamenti anticipati: ti chiedono pagamenti anticipati per sbloccare altre attività con pagamenti più alti.
  8. Errori grammaticali: la comunicazione spesso presenta errori grammaticali o di ortografia.

7 cose da fare se sei vittima di una truffa:

  1. Fai screenshot delle conversazioni (chat e ricevute di pagamento).
  2. Interrompi ogni comunicazione, blocca l’utente e lascia il gruppo/canale su Telegram.
  3. Proteggi i tuoi account online con password forti e uniche, attivando l’autenticazione a due fattori.
  4. Rimani vigile contro corrispondenza non richiesta e monitora i tuoi conti.
  5. Segnala l’account del truffatore alla piattaforma su cui è attivo.
  6. Denuncia il fatto alla polizia e contatta la tua banca.
  7. Avvisa amici e familiari della truffa.

Come proteggerti da truffe simili in futuro:

  1. Verifica l’offerta di lavoro e l’azienda per accertarti che siano legittimi (chiedi il nome dell’azienda e l’indirizzo, e magari verifica la sua esistenza anche presso il registro delle imprese).
  2. Non condividere mai dettagli bancari o informazioni personali con estranei, anche se hanno fatto un piccolo pagamento.
  3. Non pagare mai anticipi per ottenere un lavoro: un’azienda legittima non chiede denaro per farti lavorare.
  4. Diffida delle offerte di lavoro troppo allettanti: un lavoro ben pagato a fronte di poco impegno è un segnale di allarme.
  5. Segnala e blocca il numero che ti ha contattato. Non continuare a comunicare col truffatore.

Qualche mese fa il canale YouTube di Pleasant Green aveva dedicato un video a una truffa di questo genere, suggerisco la visione, lui è sempre bravissimo.

 

maicolengel at butac punto it

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