Tè all’ananas e diabete di tipo 2
Un personaggio inesistente realizzato con IA ci spiega che in caso di patologie croniche non dobbiamo fidarci del medici, ma seguire acriticamente i suoi consigli per gli acquisti
Ci è stato segnalato un video su Instagram, sul profilo di tal Gabriele Canal. Il profilo risulta disabilitato, ma il link al video che viene diffuso continua a funzionare. Per sicurezza comunque lo abbiamo salvato così che possiate vederlo anche voi:
Oltre al video – un video evidentemente fatto con IA di un tizio che ci racconta di come la nonna lo ha guarito dal diabete con un tè all’ananas – c’è un testo che l’accompagna, questo:
Per otto lunghi anni ho affrontato un’ardua battaglia contro il diabete, investendo molto in farmaci e costose consultazioni, senza nemmeno vedere una soluzione tangibile!
La situazione, di per sé, mi ha gettato in un abisso di profondo scoraggiamento.
Fu allora che un caro amico condivise con me una straordinaria ricetta fatta in casa a base di ananas, un’esperienza che aveva vissuto personalmente.Grazie a questo metodo rivoluzionario, la mia glicemia ora si stabilizza costantemente intorno ai 70 punti. Con convinzione posso dire che oggi sono una versione rinnovata di me stessa!
Questo incredibile segreto non solo ha trasformato la mia vita, ma offre anche speranza a tutti coloro che affrontano sfide simili.
Siamo purtroppo di fronte all’ennesimo post disinformativo sul diabete che può essere pericoloso, non esiste alcuna evidenza scientifica che supporti l’efficacia del tè all’ananas nella gestione del diabete di tipo 2 (o di tipo 1, se è per questo). Nessuno nega che l’ananas contenga nutrienti benefici, come vitamine e fibre varie, ma è anche ricco di zuccheri naturali che possono influenzare i livelli della glicemia. Il consumo di ananas pertanto andrebbe moderato, invece che incrementato grazie a magici rimedi della nonna. Ricordiamo il sempre valido consiglio di parlare prima con il nostro medico, se abbiamo qualsiasi tipo di disturbo o malattia cronica e troviamo rimedi in rete. Comprendiamo che nominare le “costose consultazioni, senza nemmeno vedere una soluzione tangibile”, sia proprio un artificio retorico per farci perdere fiducia nelle figure che si occupano della nostra salute, ma questo non rende automaticamente credibile che i “veri rimedi” ci vengano proposti da testimonianze realizzate con IA (ovvero inesistenti) e pubblicati sui social…
Chi mette in circolazione video come quello di cui sopra non ha a cuore la nostra salute, ma sfrutta meccanismi tipici delle piattaforme per fare crescere la viralità dei propri contenuti. Difatti è noto da anni che le testimonianze personali siano uno dei metodi più efficaci sui social per agganciare l’utenza, ma qui si tratta di un video realizzato con l’intelligenza artificiale, ovvero di una testimonianza che nemmeno esiste. Oltretutto narrare di cambiamenti epocali grazie a rimedi naturali suggeriti dalla nonna è un sicuro sistema per fare presa sul pubblico generalista che affolla le piattaforme social. Di solito questo genere di contenuti viene pubblicato su profili che condividono anche link a siti di fuffa varia dove vengono venduti prodotti di scarsa qualità ed efficacia. Ma, nel caso specifico, non possiamo procedere oltre con l’analisi, in quanto come accennavamo prima il profilo su cui il video è stato diffuso risulta al momento disabilitato.
redazione at butac punto it
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