Tyrrhenian Link e perdite di energia: facciamo chiarezza

Un lettore ci ha mandato la segnalazione di un articolo dell’Unione Sarda, articolo dal titolo:

Sbarca il Tyrrhenian Link, cavo dei soprusi

Il lettore non si è limitato a segnalarci l’articolo ma, insieme al link all’articolo su US, ci ha inviato altri link che spiegano come e perché il pezzo di US sta disinformando. A noi non è rimasto altro che mettere insieme i pezzi del puzzle perché fosse più fruibile a voi lettori che ci seguite.

Giornalismo sensazionalista e bias

Ma prima di parlare di fatti vorremmo che guardaste insieme a noi i toni scelti da Mauro Pili, giornalista di US, per introdurre l’argomento:

Il “guinzaglio” elettrico è sbarcato nella notte, tra le luci cupe del deserto di quel che fu il Porto Canale di Cagliari. Attracco “segreto” nella più estrema delle banchine, quella già delegata agli esplosivi carichi di morte destinati al Medio Oriente. Il fronte è quello lontano da occhi indiscreti, per “coprire” carichi e scarichi, tutti protesi ai potentati di turno, dai venditori di armi alla più grande delle servitù in terra di Sardegna, quella energetica.

Un introduzione del genere è un perfetto esempio di giornalismo di stampo sensazionalistico, fatto apposta per attirare i lettori appassionati di complottismi, ma non è così che si dovrebbe fare informazione.

L’uso di termini come “guinzaglio elettrico”, “carichi di morte”, “servitù energetica”, “il tutto nella “notte” tra le “luci cupe”, sembra l’inizio di un romanzo di spionaggio più che di un reportage giornalistico. Un’apertura come questa, che non si basa su dati, ma solo su immagini e suggestioni, serve a creare uno  specifico stato d’animo e non a informare il lettore. Imparare a riconoscere questi modi di fare “informazione” è importante per non cascare in questo tipo di sensazionalismo. Per il lettore medio in un Paese come il nostro un’apertura di questo genere contribuisce ad accendere determinati bias cognitivi, come il pregiudizio di conferma, che lo mettono nelle condizioni di credere più facilmente che sotto ci sia qualcosa di losco – anche quando nella realtà dei fatti siamo di fronte a un’operazione assolutamente legittima e trasparente.

I fatti

Sempre dall’articolo di Unione Sarda:

I dati che si tengono nascosti, comparati da approfonditi studi di settore, dicono ben altro: la perdita complessiva di energia elettrica nel solo tratto Sardegna-Sicilia arriva statisticamente ad un valore del 33,6 % ovvero, in termini energetici, a circa 336 mega-watt/ora per ogni 1.000 mega-watt/ora immessi alla stazione di conversione. Con la stessa base di calcolo, considerato che il cavo dalla Sicilia poi andrà in Campania, le “perdite” arriverebbero statisticamente allo scandalosa valore del 56,5%, ovvero 565 MWh per ogni 1.000 MWh…

…Il risultato è quello di un’opera che finirà per far pagare ai cittadini-utenti un costo dell’energia esorbitante. L’energia sarà pagata a prezzo d’oro ai signori del vento e del sole, il Tyrrhenian Link ne perderà il 56% in rete, rendendo ancora più onerosa la bolletta scaricando le perdite elettriche negli “Oneri di Sistema” sulle famiglie sarde. Alla faccia del principio-legge che dovrebbe imporre il consumo delle energie rinnovabili in “prossimità” dei luoghi di produzione. In Sardegna, invece, è l’ora dello scippo, tanto pagano i sardi. Con il silenzio di molti, la complicità di troppi.

Si tratta di accuse molto pesanti, purtroppo raccontate con lo stesso tono del resto dell’articolo, e senza una singola fonte che permetta di verificarle. Si citano studi di settore, senza però dare alcun riferimento per capire quali siano e chi li abbia firmati.

In realtà a oggi non esiste alcun documento tecnico indipendente o ufficiale che supporti una simile affermazione. Una perdita del 50% renderebbe qualunque infrastruttura energetica insostenibile: significherebbe che metà dell’energia verrebbe letteralmente sprecata. Nessun gestore razionale realizzerebbe un’opera del genere, e il solo pensarlo significa ignorare principi base dell’ingegneria elettrica.

Il Tyrrhenian Link è un collegamento sottomarino in corrente continua (HVDC – High Voltage Direct Current), realizzato da Terna, che collegherà Sicilia, Sardegna e Campania. La tecnologia HVDC è usata in tutto il mondo proprio per ridurre al minimo le perdite su lunghe distanze.

I dati di Terna e gli standard internazionali per i sistemi HVDC parlano chiaro:

  • Perdite nei cavi HVDC sottomarini: circa 3% ogni 1000 km

  • Perdite totali previste (inclusi gli stadi di conversione AC/DC e viceversa): tra il 4,5% e il 6%

Questi numeri sono coerenti con altri collegamenti già attivi, come:

  • SAPEI (Italia): 420 km, 1000 MW, perdite stimate < 4%

  • NorNed (Norvegia-Olanda): 580 km, 700 MW, perdite ~5%

Non abbiamo altri dati da fornirvi ma, come spieghiamo spesso, sta a chi sostiene l’esistenza di quella perdita di oltre il 50% dimostrare che quel numero non sia campato per aria. Sta sempre a chi afferma le cose dimostrarle.

Cui prodest

Arrivati a questo punto viene da chiedersi: a chi giova un’informazione così sensazionalista e difforme dai dati ufficiali? Purtroppo il sospetto è che si tratti di disinformazione mirata proprio per screditare il progetto e chi l’ha autorizzato. Abbiamo visto questo modus operandi più volte in passato. Oltretutto creare ostilità verso le fonti rinnovabili nel nostro Paese va molto di moda, sembra quasi che qualcuno guadagni dal settore delle fonti non rinnovabili, come il gas… Ma ovviamente non sta a noi puntare il dito su chi o cosa abbia portato a questo genere di disinformazione.

Giusto per non lasciare le informazioni incomplete concludiamo con un bel video, realizzato da GeoPop due anni fa, in cui veniva spiegato il progetto, per sfatare l’idea che sia una cosa fatta in segreto per fregare i sardi:

maicolengel at butac punto it

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