Claudio Borghi e le iperboli

La complessa situazione economica internazionale andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali

Il 12 aprile 2025 sul profilo del senatore Claudio Borghi è apparso questo post:

La Russia era il nostro fornitore di energia. Stati Uniti sono il cliente dei nostri prodotti. Cina e Germania sono i concorrenti. Il nostro interesse sarebbe fare pace con il fornitore, trattare bene il cliente, mettere dazi si (sic) nostri concorrenti. La UE vuole il contrario.

Abbiamo pensato di fare cosa utile (in primis per il senatore) ad analizzare quanto da lui sostenuto.

“La Russia era il nostro fornitore di energia”

VERO. La parte corretta è soprattutto l’uso del tempo verbale passato – perché dal 2021 l’Italia ha diversificato le sue fonti energetiche, riducendo in maniera drastica le importazioni dalla Russia. Oggi il nostro principale fornitore di gas è l’Algeria. Non sta a me dire se questo sia un bene o no, ma è necessario che il Senatore aggiorni i suoi dati. La Russia non è più il nostro principale fornitore di gas, parlarne come se a causa di questo rischiassimo di patire il freddo è sbagliato: i fatti dal 2021 hanno dimostrato che non è così. Si diversifica anche per non dipendere dai singoli Paesi fornitori.

“Gli Stati Uniti sono il cliente dei nostri prodotti”

PARZIALMENTE VERO. Gli Stati Uniti sono un cliente importante dei nostri prodotti, ma secondo le analisi sulle esportazioni il Paese che importa più prodotti dall’Italia è proprio quello che il senatore nomina per ultimo: la Germania.

Riporta SOA:

Il principale paese che importa dall’Italia è la Germania che incide per un 12% sulla quota totale. Poi abbiamo gli USA e paesi europei come la Francia, la Spagna, il Regno Unito, la Svizzera e il Belgio.

Gli Stati Uniti si discostano poco dalla Francia, che fino al 2021 era al secondo posto dopo la Germania e solo nel 2022 è passata al terzo posto, ma quello che salta all’occhio guardando la lista è che in generale, facendo le somme, i Paesi europei sono i nostri principali partner per le esportazioni. Germania, Francia e Spagna fanno un 27,5% delle esportazioni totali, contro un 10,4 degli Stati Uniti. Ha più senso tenersi amici quei tre vicini di casa o scegliere di fare la guerra con quello di loro che oggi è il nostro principale partner commerciale? Sì, perché la Germania non è solo il Paese dove esportiamo di più, ma anche quello da cui importiamo di più; a seguire la Cina. Dagli States invece importiamo solo il 3,8% delle merci.

 “Cina e Germania sono i concorrenti”

PARZIALMENTE VERO. Cina e Germania sono sicuramente nostri concorrenti in vari settori industriali e manifatturieri, ma sono anche partner commerciali importanti: come avete potuto vedere la Germania non è solo il principale acquirente di prodotti Made in Italy, ma anche il principale venditore di prodotti Made in un altro Paese in Italia.

“La UE vuole il contrario”

FALSO. L’Unione Europea ha adottato sanzioni contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina, e omettere questo dettaglio è un errore da penna rossa. Inoltre ha negoziato accordi commerciali con gli Stati Uniti e ha in essere una politica commerciale che promuove il libero scambio tra Paesi membri – Germania inclusa – che come avete visto al momento è il nostro miglior cliente. Sostenere che l’UE non vuole il nostro interesse è una semplificazione, purtroppo completamente sbagliata, delle sue complesse politiche economiche. Politiche che ovviamente non hanno in alcuna maniera lo scopo di danneggiare gli interessi italiani, ma di difendere quelli di tutti i Paesi membri.

Concludendo

Come avete potuto vedere, pur corrispondendo in parte alla verità, le affermazioni del senatore Borghi presentano una versione semplificata dei fatti, omettendo informazioni basilari per potersi fare un’idea più precisa. I fatti, invece, vanno sempre analizzati all’interno del contesto e tenendo conto della complessità delle interazioni economiche globali: ridurre tutto a una frasetta da terza elementare è sbagliato. Chi fa così sta cercando di parlare a quegli elettori che – vuoi per scarsa educazione, vuoi per pigrizia mentale – non andranno mai a verificare i fatti. Ricorda molto da vicino l’attuale presidente degli Stati Uniti.

maicolengel at butac punto it

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