I fondi di USAID al Rotary International

Approfondiamo le donazioni di USAID in Italia e usiamo un esempio che ci tocca direttamente per spiegare come si muovono i disinformatori

Tanti colleghi fact-checker in giro per il mondo hanno già trattato la maggioranza della disinformazione che in queste settimane è stata fatta sui famosi fondi di USAID, al punto che su BUTAC avevamo deciso di non trattare la notizia, visto il ricco e completo lavoro fatto dai colleghi.

Ma alcuni nostri follower ci hanno fatto notare che uno dei più noti disinformatori anonimi italiani aveva deciso di dedicare un thread su Twitter proprio a noi, collegandoci ai fondi di USAID. Il testo, anzi i testi dei suoi due post sono questi (lui invece eviteremo di nominarlo, essendo soggetto così vile che in anni di disinformazione ha sempre deciso di mantenere l’anonimato):

L’USAID INVIÒ 5 MILIONI AL ROTARY PER IL COVID

Il #Rotary Italia ha ricevuto 5 milioni di euro dall’ #USAID per “sostenere la risposta alla pandemia”,  e non si capisce in che modo un club di snob paramassoni potesse farlo.

Per ora dei 5 milioni regalatigli, sono stati rintracciati 20 tablet per la didattica da casa e qualche saturimetro.

Ma siamo certi che il gioielliere #Coltelli capo di #BUTAC (che non si comprende quali competenze mediche possedesse per fare il fact checker sul COVID), ci farà sicuramente dire da suo padre – capo del Rotary – dove sono finiti i soldi.

E l’altro, quello dove non si limita a citarci ma procede anche a diffamare:

USAID ha finanziato il Rotary in Italia per il COVID con almeno 5 milioni, e hanno una partnership a livello mondiale di svariate di decine di milioni. Il padre del fallito (cit.) Michelangelo Coltelli, il gioielliere a capo di BUTAC, è il fondatore di un Rotary di Bologna.

La prima cosa da dire è che è vero che USAID ha finanziato la Rotary Foundation, e l’ha fatto per oltre un decennio, come riportato sul sito ufficiale della Fondazione:

Since 2009, Rotary and USAID, the world’s largest governmental aid agency, are working together to deliver water, sanitation and hygiene programs with greater impact and sustainability in developing countries.

Sito che riporta anche moltissimi video che documentano come sono stati usati i soldi di USAID. Ve ne riportiamo uno di esempio qui sotto, che risale al 2017:

C’è da sconvolgersi per la donazione? No, anche perché è stata fatta in assoluta trasparenza, come dimostrano gli articoli sul sito ufficiale della Fondazione Rotary, articoli che sono presenti da anni, e dove viene spiegato che:

Di fronte all’aumento delle infezioni in Italia, il Rotary e il Governo degli Stati Uniti, attraverso l’Agenzia degli Stati Uniti d’America per lo sviluppo internazionale (USAID), si stanno impegnando per sostenere la risposta del Paese al COVID-19 e le iniziative di recupero.

Nell’ambito della partnership di 18 mesi, l’USAID elargirà 5 milioni di dollari alla Fondazione Rotary – l’ente filantropico del Rotary, per sostenere la risposta alla pandemia dell’Italia, preparare le comunità per future pandemie e affrontare l’impatto sociale ed economico a lungo termine del COVID-19.

In contemporanea USAID ha donato ben più denari al governo italiano, come riportato sul sito dell’Ambasciata statunitense:

Il governo degli Stati Uniti continua a sostenere l’Italia nella risposta alla pandemia di COVID-19. L’Agenzia USA per lo Sviluppo Internazionale USAID ha impegnato $50 milioni a sostegno della sicurezza sanitaria, della società civile e del settore privato italiani. Questa fondamentale assistenza non solo aiuterà la popolazione in Italia, uno tra i nostri più vicini e storici alleati, ma ridurrà anche il rischio di diffusione transnazionale del contagio e sosterrà l’industria italiana.

I programmi USAID comprenderanno:

1) $10 milioni per forniture sanitarie essenziali;

2) $30 milioni a sostegno della società civile e di partner non governativi;

3) $10 milioni per consentire alle imprese italiane di lavorare nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di terapie, vaccini, attrezzature mediche e forniture relativi al COVID-19.

Tutti denari che sono stati usati anche dal governo in carica per l’emergenza pandemica. Anche qui in assoluta trasparenza per quanto riguarda quanti ne sono stati donati e con quali fini. Ma ovviamente chi disinforma non ha alcun interesse a spiegarlo ai propri follower. Come sempre l’unica cosa che interessa è creare polarizzazione.

E con noi cosa ha a che fare la questione? Ovviamente nulla, è vero che mio padre negli anni Settanta fondò uno dei tanti Club Rotary della nostra città, club che non frequenta più da prima della pandemia causa anzianità. Io non ne sono mai stato membro, e mi sono limitato negli ultimi dodici anni a tenere qualche incontro quando qualche club mi ha invitato, come sono stato a parlare in università, piazze, scuole. Ma ovviamente anche questo non interessa a chi disinforma, hanno la necessità di denigrare, e anche diffamare, sì perché dare del fallito a chi non ha alcun fallimento alle spalle o in corso è diffamazione. Ma tanto che gli importa, il vile sta tranquillo dietro il suo profilo anonimo, al sicuro da denunce di qualsivoglia tipo, altri l’hanno già denunciato prima senza alcun risultato.

Ma come diceva il sommo:

Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa.

C’è una sola cosa che dispiace: vedere attaccata un’attività lavorativa che ritengo meriti più rispetto, non sono tanti i negozi piccoli come il nostro che possono vantare oltre 190 anni di continuata attività, senza mai cedere alle lusinghe dei grandi marchi che comprerebbero volentieri il nome, e senza mai abbassare il livello qualitativo.

E invece dobbiamo trovarci soggetti come quello che sotto al post del disinformatore seriale scrive:

Non gioielli Ma bigiotteria Ha iniziato con la bigiotteria

Purtroppo questa è solo ignoranza: è vero, a metà dell’Ottocento nella nostra bottega si trattava bijouterie, ovvero decorazioni, perché in francese fino alla fine dell’Ottocento quello era il nome che si usava per la gioielleria.

Nel 1868 ricevevamo il Brevetto della Casa Reale italiana, e sempre in quegli anni quello della famiglia d’Orleans… insomma, proprio dei bigiottieri. Ad oggi siamo iscritti nel Registro delle Imprese Storiche italiane, cosa di cui andiamo molto fieri. Altro che falliti!

Non credo di dover aggiungere altro, se non un: scusatemi se per una volta ho parlato di me e non solo di bufale e disinformazione, ma è anche da questi comportamenti che si capisce come funzionano i tentativi di intimidazione a chi si impegna per contrastare un fenomeno così grave e pericoloso.

maicolengel at butac punto it

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