Gianluca Vacchi e il progetto con profitto
La nostra lista di scorciatoie facili e veloci per diventare ricchissimi senza fare niente si allunga con un nuovo servizio Bitcoin e un nuovo (falso) testimonial
Ci risiamo, come ogni giovedì anche oggi ci occupiamo di una truffa di quelle che online vanno per la maggiore, gli investimenti nel trading online. Oggi il VIP di turno sfruttato per farvi credere che si possano fare decine di migliaia di euro al mese senza sforzo alcuno è Gianluca Vacchi:
Post sponsorizzato su Google News, che cliccato rimanda a sito mobile che ricorda in tutto e per tutto, eccetto il logo, quello del Sole 24 Ore:
Non fatevi fregare, sembra che ci sia l’indirizzo di un sito “Ruricons”, che prima veniva indicato come Ruri Consulting, ma se andate su Ruricons questo è ciò che trovate:
Lo so che voi che seguite BUTAC da tempo state solo attendendo un dettaglio: come si chiama a questo giro il brand di investimento online pronto a separarci dai nostri denari? Lo scopriamo in fretta, giusto qualche scrollatina col pollicione sullo schermo del mio smartphone ed eccolo:
BitQT, l’ennesima fregatura che con soli 250 euro di investimento iniziale promette di farvi diventare come Vacchi. Il modus operandi è sempre il solito: dare i vostri dati sensibili, gli estremi del vostro conto corrente, e attendere i lauti guadagni…
Ovviamente a fine articolo del finto Sole 24 Ore troviamo commenti e recensioni falsi che inneggiano alla bontà del prodotto BitQT, ma state tranquilli sono solo specchietti per le allodole, nessuna delle persone ritratte ha realmente lasciato quei commenti.
L’elenco dei falsi siti di trading online che con soli 250 euro vi faranno guadagnare milioni così si allunga di un nuovo nome, BitQT, a quando il prossimo? Fino a oggi abbiamo visto:
- Bitcoin Evolution
- Bitcoin Prime
- The Bitcoin Prime
- Bitcoin Code
- Bitcoin Up
- Bitcoin Trader
- Bitcoin Billionaire
- Bitcoin Pro
- Crypto Capitale
- Immediate Connect
E ora BitQT… arriverà il giorno che qualcuno di questi truffatori pagherà per i danni fatti – e il quantitativo di spam con cui ha invaso la rete (e spesso anche le nostre linee telefoniche)? Chissà, io fino a quel giorno insisterò nel sostenere che quando venite in contatto con queste truffe grazie a post sponsorizzati apparsi su piattaforme ufficiali dovreste fare causa a chi ha dato loro visibilità, in questo caso l’algoritmo di Google News.
maicolengel at butac punto it
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