Il vaccino antivaiolo e La Verità
Un altro pezzo di giornalismo in cui si parla di scienza un tanto al chilo
Su La Verità il 28 maggio 2022 è apparso un articolo a firma Patrizia Floder Ritter dal titolo:
Le reazioni avverse al siero anti vaiolo finiscono “oscurate” sul sito dell’ISS
Nell’articolo viene detto che:
“Nell’aggiornamento del 1° febbraio, il portale Epicentro, […], informava che il vaccino antivaioloso «contiene il virus vivo e per questo la vaccinazione dev’essere effettuata con molta cautela, per evitare una diffusione del virus a zone del corpo lontane dal punto di inoculo. Inoltre, il vaccino ha molti effetti collaterali». […] si citano diverse complicanze quali «febbre, mal di testa e irritazioni su tutto il corpo» e «in qualche caso» anche gravi «che possono arrivare fino alla morte». […] specificando che «in passato, circa 1.000 persone ogni milione di vaccinati.»” “Adesso, […], sul sito dell’Iss compare solo l’indicazione: «La vaccinazione può causare reazioni avverse incluse eruzioni cutanee, febbre e mal di testa». Ma c’è di peggio. Spariscono le categorie maggiormente a rischio, […], e la percentuale di reazioni avverse in «circa 1.000 persone ogni milione» improvvisamente scende drasticamente a «1 su un milione di persone vaccinate».”
Usando uno strumento di semplice utilizzo per chiunque navighi in rete abbiamo potuto verificare in pochi secondi queste informazioni. È vero, il 26 maggio il sito dell’Istituto Superiore di Sanità ha aggiornato la pagina dedicata al vaiolo generico – non a quello delle scimmie, per cui esiste una pagina a sé stante.
Ed è vero che sono state cambiate alcune frasi, la comprensione del testo però è qualcosa che insegnano al liceo. Sul sito di ISS nella versione attuale leggiamo:
La vaccinazione può causare reazioni avverse incluse eruzioni cutanee, febbre e mal di testa. In alcuni gruppi di persone, in particolare le persone immunocompromesse, le complicanze del virus vaccinale possono essere gravi e anche mortali (in 1/milione di persone vaccinate).
In reazione alla vaccinazione possono comparire febbre, mal di testa e irritazioni su tutto il corpo. In qualche caso però si manifestano complicazioni gravi che possono arrivare fino alla morte. In passato, circa 1000 persone ogni milione di vaccinati per la prima volta presentavano qualche tipo di reazione al vaccino, come allergie o sintomi di tossicità, o, in qualche caso, una diffusione del virus in tutto l’organismo. Nella maggioranza dei casi non si trattava di condizioni a rischio elevato. Le persone con maggiori probabilità di effetti avversi sono quelle che hanno diverse malattie della pelle (eczemi, dermatiti) o quelle con sistemi immunitari indeboliti (chi ha ricevuto un trapianto, chi sta subendo un trattamento per il cancro, i sieropositivi, i malati di cuore).
Chiunque capace di fare analisi del testo si rende conto che non è stato ridotto il numero delle reazioni avverse come sostiene Patrizia Floder Ritter:
“la percentuale di reazioni avverse in «circa 1.000 persone ogni milione» improvvisamente scende drasticamente a «1 su un milione di persone vaccinate».””
Ma che in realtà si sia scelto di evidenziare il rischio reazione avversa mortale, 1 su 1 milione, invece che il dato generico di reazioni – che comunque nella versione precedente veniva specificato che fossero rare: “In qualche caso però si manifestano complicazioni gravi“. La frase “In passato, circa 1000 persone ogni milione di vaccinati per la prima volta presentavano qualche tipo di reazione al vaccino” non significa che quei mille avessero reazioni gravi, ma solo che avevano, a differenza degli altri 999.000 vaccinati, una qualche reazione al vaccino. Nella versione attuale ci viene detto che solo 1 su un milione aveva una reazione così grave da risultare mortale, e che comunque si è arrivati a isolare le categorie di soggetti a rischio.
Non credo sia necessario aggiungere altro, quanto fatto da La Verità a nostro avviso ricade nella categoria malinformazione, ovvero notizia raccontata consciamente male per arrivare a manipolare l’opinione del lettore. La gravità di questo tipo di disturbo dell’informazione è alta, ci sorprende non vedere altri denunciare questi modi di fare.
Non possiamo aggiungere altro.
redazione at butac punto it
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