Su svariati siti italiani e su tantissimi social negli ultimi giorni ha trovato spazio una notizia, riportiamo ad esempio il titolo scelto dal blog di Maurizio Blondet:
Scoperta un’altra villa di lusso di Zelensky: stavolta sulla costa egiziana
E ancora su Come Don Chisciotte:
Zelensky compra una villa di lusso in Egitto mentre i suoi soldati muoiono in prima linea
Tutti stanno condividendo un “copia traduci e incolla” che nell’originale lanciato da Global Research CA – sito di disinformazione varia già trattato in precedenza – spiega nelle primissime righe:
A recent journalistic report revealed that the Ukrainian president bought a luxury villa in Egypt in the region of El Gouna, also known as the “city of millionaires”. More than that, evidence indicates that Zelensky used Western money for the purchase, spending in personal luxury a significant part of the amounts he receives from NATO countries.
The data were published by Egyptian investigative journalist Mohammed-Al-Alawi. After in-depth research involving sources familiar with the topic, Mohammed discovered that the Zelensky family acquired a luxury property in Egypt valued at around five million dollars.
Tradotto pari pari da Come Don Chisciotte:
I dati sono stati pubblicati dal giornalista investigativo egiziano Mohammed-Al-Alawi. Dopo approfondite ricerche che hanno coinvolto fonti che hanno familiarità con l’argomento, Mohammed ha scoperto che la famiglia Zelensky ha acquisito una proprietà di lusso in Egitto del valore di circa cinque milioni di dollari.
O parafrasato da Blondet:
Lo ha scoperto il blogger e giornalista egiziano Mohammed Al-Alawi, che ha fornito i risultati esclusivi delle sue scoperte.
Del giornalista investigativo egiziano non esiste traccia, a parte un account YouTube chiuso. La fonte citata e linkata da tutti quindi diventa PunchNG, testata nigeriana (e non NewsPunch, ex YourNewsWire, come avevamo ipotizzato qualche giorno fa su Twitter). Ma aprendo il link troviamo qualcosa di interessante:
Subito sotto all’immagine si legge branded content, ovvero contenuto sponsorizzato. Si potrebbe ovviamente pensare che la dicitura si riferisca all’immagine subito dopo, che è appunto pubblicitaria, ma non è così. Infatti basta vedere gli altri articoli in home page per rendersi conto che in quella collocazione viene riportata la firma degli autori (o della redazione):
Un secondo controllo lo si può fare verificando il canale Telegram di Punch, canale che condivide solo gli articoli della testata, non i contenuti pubblicitari, e guarda caso sul canale Telegram la notizia non è riportata in alcuna maniera.
Quindi Blondet, CDC e i tanti altri in Italia e all’estero che stanno condividendo questa notizia non stanno facendo altro che condividere una marchetta pubblicitaria su una testata nigeriana. Qualche domanda sul come mai un ignoto giornalista egiziano dovrebbe spendere soldi per pubblicizzare un canale YouTube e una notizia non verificata qualcuno dovrebbe farsela. Ma ovviamente, se credete alla notizia, le domande non volete farvele e qualsiasi approfondimento diventa inutile.
Noi vi riportiamo ancora una volta qualche indicazione su come valutare questo genere di news quando ve la trovate di fronte, con l’aiuto di ChatGPT:
Purtroppo siamo coscienti che se avete condiviso un articolo come quelli citati qui sopra difficilmente i nostri suggerimenti potranno aiutare a fare chiarezza sui fatti.
maicolengel at butac punto it
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