La CARD Onde Sismiche
Un messaggio allarmista che arriva direttamente sul nostro telefonino. Abbiamo controllato se ha delle basi nella realtà

Ci avete segnalato un post che sta circolando su WhatsApp, questo:
Stanno inviando alcune foto del terremoto in Marocco tramite Whatsapp. Il file si chiama CARD Onde Sismiche, non apritelo e non guardatelo, vi hackera il telefono in 10 secondi e non può essere fermato in nessun modo.
Fate girare!!!!
NON APRIRLO. Lo hanno detto anche in televisione. Condividete
Siamo di fronte alla classica catena di Sant’Antonio che circola da anni con lievi variazioni sul tema. Non esiste alcun file chiamato “CARD Onde Sismiche” che possa hackerare il telefono semplicemente aprendo un messaggio.
Si tratta di una catena che sfrutta la paura di chi riceve il messaggio per spingere gli stessi a ricondividerlo con urgenza senza fermarsi a riflettere. Il meccanismo è sempre lo stesso:
- Un messaggio che contiene un possibile file pericoloso (in passato abbiamo visto “Dance of the pope” o “Martinelli” come nomi file)
- Un avviso allarmistico che invita all’azione immediata
- Un riferimento alle autorità o a possibili servizi TV
Non esistono prove che ci sia un file del genere in circolazione, né che lo stesso sia stato menzionato in TV o dalle autorità. I telefonini moderni, inoltre, hanno impostazioni tali per cui non basta aprire un messaggio WhatsApp con delle immagini per installare software senza il nostro permesso, ci sono sempre blocchi e avvisi prima. L’unico modo in cui questo può succedere è se diamo noi stesso il permesso all’app di installarsi e di fare cose in vece nostra. Come ci è stato fatto notare da un lettore, possono esistere vulnerabilità non ancora risolte che permettono un’esecuzione di codice malevolo senza che sia stata fatta l’esplicita richiesta di un permesso da parte dell’utente, quindi vale sempre il suggerimento di non aprire quello che non vi aspettate o che arriva da fonte anonima.
Nei commenti capita spesso che ci chiediate perché circolano questo genere di messaggi, e a chi giovano. Abbiamo pensato di fare cosa utile a ripetere l’elenco – non esaustivo – di motivazioni che possano portare a mettere in circolazione queste bufale.
- Voglia di attenzione e rivalsa: ci sono soggetti che provano gioia all’idea di aver realizzato un falso che è diventato virale, provano piacere a manipolare il prossimo anche senza un vero tornaconto.
- Scopo di studio: qualche soggetto lo fa per poter analizzare come una notizia falsa riesce a propagarsi, a volte per pubblicare ricerche, a volte per imparare a fregare meglio il prossimo.
- Destabilizzare: condividere contenuti falsi a ripetizione, che magari colpiscono specifiche fasce di pubblico, può contribuire al loro senso di mancata sicurezza in rete e fuori, alla loro mancanza di fiducia verso gli altri e verso la tecnologia.
- Generare un precedente, creare un possibile mercato: se prima ti spavento con questi messaggi e in un secondo tempo cerco chi li ha condivisi e lo bersaglio di pubblicità su un software a pagamento che promette di proteggere i telefoni, è probabile che alcuni di loro lo acquistino.
Detto ciò, il messaggio è falso, ma andrebbe sempre ricordato che i file che ci arrivano da fonte sconosciuta (o senza motivo apparente) non andrebbero mai aperti se non dopo averli controllati con un buon antivirus.
Non credo di dover aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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